DESCRIPTION
FUSCO.
Costiera amalfitana. Napoli.
Ravello (Raviello in campano)
Provincia di Salerno in Campania.
Italia.
Aggregata alla nobilità di Ravello nel 1743.
Appartennero a questa famiglia otto vescovi, ricorda il Guerritore nel "Ravello e il suo patriziato", tra cui Angelotto, commendatario di Cava, creato nel 1432 cardinale dal Papa Eugenio IV.
Nicola, signore di Acerno, coppiere di Carlo III di Durazzo, altro Nicolà, signore di Valenzano, tesoriere generale sotto re Ladislao, ed altri.
Della stessa agnazione forse della famiglia Fusco patrizia di Ravello.
Fu aggregata alla nobiltà di Lettere, e riconosciuta nel 1831 ammissibile nelle RR. Guardie del Corpo.
Esistono rappresentanti di essa non ancora iscritti nell’Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano.
Stemma di famiglia :
" Di argento ad una branca d’orso di nero, premente un cuore sanguinante di rosso, sormontato, nel capo da un giglio dello stesso, e con la bordura dentata di rosso. "
Fonte dei documenti :
- Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane, estinte e fiorenti... Giovanni Battista di Crollalanza, 1819-1892.
- Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana per il marchese Vittorio Spreti tra il 1928 e il 1932.
- Il blasone in Sicilia : ossia, Raccolta araldica, per Palizzolo Gravina, 1871-1875.
Patriziato Subalpino A. Manno, Torino 1895-1906.
Generalità :
"Veniamo tutti da un re e da un impiccato"
FUSCO ! Che cosa dire sul cognome FUSCO ?
" Al tempo che tutto distrugge, l'uomo risponde per l'immagine"
FUSCO è un cognome che si accompagna ad un blasone ed inalbera le « armi gentilizie ».
Origine della stemma FUSCO : Costiera amalfitana. Napoli., Italia.
FUSCO sono tutti discendente di un antenato comune che si chiamava FUSCO .
L'origine del cognome FUSCO non è un determinativo frutto del caso, infatti ciascun rappresentante della famiglia ha scritto la storia all'ombra dei grande personaggi, rientrando egli stesso in una condizione di mortalità - immortalità.
Araldica dei FUSCO
Le rivoluzioni hanno lasciato in eredità l'erroneo pregiudizio che gli stemmi araldici fossero appannaggio della nobiltà e che l'araldica sia, ancora oggi, una disciplina dominata da pretese nobiliari. In realtà nel passato non furono solo le classi nobili a possedere blasoni gentilizi, bensì anche gli Stati, le città, le province, le corporazioni, gli ecclesiastici, i laici, i plebei, ecc. ebbero stemmi e armi rappresentati sugli scudi.
Attraverso lo studio dell'araldica si può quindi risalire alla storia della propria famiglia e, qualora si desideri, fregiarsi di uno scudo con lo stemma che identifica il ceppo di appartenenza. Nel contempo si può avere la possibilità di attribuire uno " stato civile " ed una precisa datazione a numerosi oggetti quali opere d'arte, reperti antichi, stoviglie, libri, ecc..
FUSCO " Diritto di immagine."
Ciascuno di noi può scoprire che il suo nome ha un " diritto di immagine" lasciatoci dall'antichità.
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